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"Un lungo applauso, quasi un senso di liberazione sgorgato dal cuore. Sabato scorso nel carcere di Ivrea è andata in scena una bellissima esperienza. Tre associazioni: Itaca di Biella, Rinnovamento nello Spirito Santo di Piemonte e Valle d’Aosta e Prison Fellowship Italia hanno organizzato una intensa giornata. Con lo slogan “Uniti è più bello”, coniugato per l’occasione e stampato sul fronte delle magliette verdi, i volontari hanno animato un incontro nel segno del perdono e dell’incontro. Con la disponibilità e la collaborazione della direttrice della casa circondariale, Assuntina Di Rienzo, affiancata dall’educatrice ministeriale Elisabetta Demuro, la polizia penitenziaria e tutto il personale, la mattinata si è aperta con la rappresentazione teatrale “Sbarre di carta”, un musical tratto dal libro di padre Giovanni Alberti in cui si narra la storia di Alessandro Serenelli, il ragazzo che violentò e uccise la giovanissima Maria Goretti (per tutti Marietta), del suo travaglio, della sua trasformazione avvenuta grazie al perdono. Sul palco il gruppo teatrale “Perla d’oriente”, il laboratorio artistico del gruppo “Pentecoste” di Rinnovamento nello Spirito di Nettuno. Dei 200 detenuti oltre lametà ha scelto di assistere allo spettacolo, a luci spente, con il faro puntato sul palco, la scena ricordava quella di un normale teatro. La commozione, l’emozione dei detenuti era forte. Lo hanno confessato loro stessi al termine della rappresentazione. Hanno espresso il ringraziamento per aver potuto vivere una giornata diversa, la loro meraviglia per questa storia di perdono, la gioia di non essere lasciati soli. «Vogliamo portare – ha detto padre Alberti, presentando lo spettacolo – un messaggio di pace e di riconciliazione. Ora l’assassino è sepolto in una chiesa davanti alla madre della vittima». Un messaggio che ha colpito molto gli “ospiti” del carcere eporediese. Lo spettacolo è stato solo la metà del programma, i volontari hanno voluto offrire anche un pranzo per tutti: i duecento detenuti, gli agenti, i volontari. Una grande festa, un pranzo di gala. Voluto in particolare dall’associazione Itaca, presieduta dalla giornalista Susanna Peraldo, che ha coinvolto l’Istituto biellese Gae Aulenti. Docenti e ragazzi hanno cucinato dentro il carcere per tre giorni, lavorando a fianco dei reclusi.

Un bilancio positivo, dunque, dentro le mura di un penitenziario che negli ultimi tempi è stato messo sotto accusa perla struttura decadente".

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[da Avvenire, 18/02/2017]

A tavola in 300, partendo dal perdono.

[Articolo da "il Biellese"]

Testimonianza di un detenuto

Ringraziamenti della Senatrice Favero

Testimonianze dal gruppo Pentecoste di Nettuno

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Carissimo Pier, carissimo Fulvio, carissima Caterina e cari voi tutti,

vi scrivo questa email per ringraziarvi a nome di tutto il gruppo Pentecoste di tutto quello che avete fatto per noi, dell'organizzazione, dell'accoglienza, dell'attenzione nel curare il programma, e di tanto altro ancora... grazie di vero cuore! Soprattutto perché in ogni cosa fatta c'era amore e carità!! 

E' stata un'esperienza bellissima, profonda e significativa per tutti i fratelli del gruppo e che porteranno sempre nei loro cuori come porteranno nei loro cuori i volti di tutti i fratelli conosciuti e con cui hanno condiviso questo momento così importante!


Proprio per questo, ci tengo a riportarvi i pensieri che i fratelli del gruppo hanno voluto scrivere per ogni persona/famiglia che li ha ospitati amorevolmente, così potrete leggerli e consegnarli ad ognuno di loro!

 

Padre Giovanni Alberti: " Carissimo Fulvio, a nome di tutto il gruppo Pentecoste ti invio i più sentiti ringraziamenti per averci permesso di fare quest'esperienza nel carcere di Ivrea. E' stato per tutti noi un momento di grazia e di crescita e vi siamo grati per lo stile dell'accoglienza per noi e per i detenuti. Che DIO vi benedica".


Cinzia: " A Maria che ci ha fatto da guida, a Franco che ci ha fatto da autista, a Graziella che ci ha ospitato un grazie sconfinato, un miliardo di benedizioni e grazie celesti. Sempre nelle mie preghiere loro e tutti coloro che ci hanno accolto e nutrito con ottimi pranzi! Un abbraccio stritoloso"


Paola: " ringrazio di cuore tutte le persone che con tanto amore ci hanno accompagnato ovunque, ci hanno offerto un pranzo buonissimo, grazie Ivana per l'ora di riposo dallamia influenza, per la cena a casa di Patrizia, una bella serata in compagnia, grazie a Caterina per il grande impegno che ha messo in tutto, è stata di esempio, grazie per la vostra semplice ma sincera accoglienza. Sono certa che questa esperienza umanamente e spiritualmente ci ha uniti, è bello poter confrontarci e arricchirci reciprocamente ora il Lazio e il Piemonte si conoscono meglio vi porto nel mio cuore e nelle mie preghiere. Venite a Nettuno a trovarci la mia casa vi aspetta per ospitarvi . Un abbraccio grande"


Simona e Pina: "A Maria e a Mauro un abbraccio colmo di gratitudine da Simona e Pina. La vostra casa ci ha accolte e siamo state parte di voi. La vostra accoglienza ha alleviato il sacrificio per aver lasciato le nostre famiglie, e attraverso la vostra cordiale disponibilità, la distanza è parsa lieve e il tempo è stato lieto. Grazie ancora di cuore!"


Mariagiovanna: " Volevo ringraziare Maria e Cesare per avermi fatto sentire una nipote, proprio io che una nonna non l'ho potuta vivere a lunga.. grazie per avermi fatto sentire a casa e coccolata! Un abbraccio!"


Giuseppe e Concetta: "è rimasto indelebile nei nostri cuori l'amore la gioia e la semplicità ricevuta dalla vs accoglienza. Voglio per questo e per tutto quello che è vivo nei nostri cuori fare a te e tutti I fratelli un augurio di un sereno e fecondo cammino.

PS un forte abbraccio a Serena la nostra sorellina che ci ha ospitato. Testimone viva dell'amore del Signore." 


Salvatore: "Vorrei ringraziare Luca e Nadia per la stupenda ospitalità.. è stato come stare a casa propria. Soprattutto avere del pesce a cena da gente che vive lontano dal mare è stato un privilegio. Siete una coppia stupenda ed è stata bellissima la condivisione fatta a dopo cena.. a mo di chiaccherata perchè lo Spirito Santo fa grandi opere una tra tutti renderci fratelli come se ci conoscevamo da tempo.  Che Dio faccia scendere su di voi benedizioni.. Siete magnifici..Ringrazio anche Paolo.. che ci ha accompagnato andata e ritorno all'aeroporto.  Un grandissimo.. Dio compie opere meravigliose e la vostra accoglienza è una di queste."


Lorenza: "Cara Ivana, ti ringrazio immensamente di cuore per la tua straordinaria ospitalità. Grazie per avermi fatto sentire come se fossi a casa mia, grazie per la bella chiacchierata alle 6:00 del mattino e soprattutto grazie per l'indimenticabile racconto sulla Mugnaia e il suo Generale 😄Ti mando un abbraccio forte forte ed un arrivederci a presto!! "


Daniela: "Ciao Cristina sono Daniela la più grande! grazie ancora per la tua affettuosa e premurosa accoglienza!La tua testimonianza di vita spesa per gli altri continuamente mi ha dato forza e aumentato la fede! Ti porto nel cuore e nelle preghiere. Grazie"


Sergio e Stefano: "L'esperienza del musical nel carcere di Ivrea è stata una delle più belle!!! Vissuta e condivisa insieme ai gruppi del rinnovamento locali; anzi è proprio grazie a loro che è stato possibile farlo!!! Un programma dettagliato!! GraZie alla signora Gianna e suo marito per ospitalità e l'accoglienza!! Ci hanno fatto sentire veramente a casa, non ci è mancato nulla!!! Non possiamo che ringraziarvi per l'affetto ricevuto!!! GraZie di cuore!!!"


Alessia e Simona: " grazie zia Tommy per l'amore e la cura con cui ci hai accolto! Un abbraccio "


Emmanuele ed Eva ( e la loro piccolina Elena): "Per gli ingegneri meccanici che ci hanno ospitato, vorrei ringraziarli particolarmente per l'accoglienza serena e generosa con la quale ci hanno accolto. Ci hanno fatto vivere un pezzettino del loro quotidiano offrendoci la loro casa ed il loro tempo come si fa con dei famigliari, abbiamo davvero assaporato il legame di fraternità in Cristo che ci accomuna. Per li benediciamo e ringraziamo ancora per la loro amorevole gentilezza. Alleluja al Signore."


Federica: "Per Cristina e famiglia...Grazie per l'accoglienza ricevuta e l'affetto dimostrato...un grazie speciale per l'accoglienza ...che Dio porti amore e gioia alla vostra famiglia." 


Patrizia: " Per Graziella e Marco. Grazie per l'ospitalità! Siete stati ineguagliabili, ci avete regalato un'accoglienza calorosissima e affettuosa; la vostra gentilezza  ha reso questo viaggio indimenticabile. Nella speranza di un giorno contraccambiare, ringrazio con tutto il cuore, ricordandovi sempre nella preghiera. Il Signore Vi Benedica! Un caloroso abbraccio."

Altre testimonianze 

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Voglio lodare benedire e ringraziare il Signore per la chiamata alla missione nel carcere di Ivrea. "Toccate la carne ferita dei fratelli sofferenti" ci ha chiesto Papa Francesco. Nella mia vita ho girato reparti oncologici degli ospedali, ho lavorato con gli anziani in una casa di riposo per 15 anni, ho conosciuto ferite che sanguinano. Il Signore voleva mostrarmi una realtà nuova che si presenta solo quando vedi quelle sbarre aprirsi e chiudersi alle tue spalle. Ho visto concretizzarsi la sua parola: " ladri e prostitute vi passeranno davanti". La sensazione più forte è stata quella di trovarmi in un tunnel vuoto d'amore ma ben predisposto per essere colmato, basta un canto con il nome di Gesù, basta la nostra fede e gioia nel pronunciare quel nome che i loro occhi si riempiono di lacrime, le porte dei loro cuori sono aperte per accogliere tutto ciò che lo Spirito Santo soffierà. Grazie Signore perchè ho compreso che quella carne ferita è ferita da una vita vuota di Te del tuo nome del tuo Santo Spirito. Grazie Signore perchè mi hai dimostrato che il tuo Santo Spirito lavora, ha inviato noi per renderci sempre più cellule attive in questa società. Ci siamo resi conto che in carcere può scorrere amore, comunione, amicizia, solidarietà. Nel mio cuore rimarranno sempre gli occhi di un ragazzo trentaduenne, mi sembravano troppo solari in quel contesto. Mi ha detto" sono quello che è qui da più anni, 12 precisamente, e ne devo fare altrettanti, ma io sono fortunato perchè la mia famiglia non mi ha abbandonato mi viene a trovare e quando uscirò è pronta ad accogliermi. Grazie Signore perchè quel giorno ci hai permesso di essere bene che porta il Tuo nome la Tua luce.

Marilena

 


 

4 febbraio 2017  -  Missione nella Casa Circondariale di Ivrea

Un giorno di gennaio, mio marito mi chiede: “Vuoi venire anche tu a vedere il musical su Alessandro Serenelli che p. Giovanni Alberti e il gruppo di Rinnovamento di Nettuno metteranno in scena al carcere di Ivrea?”. Rispondo entusiasta “Volentieri!”: sono affezionata a Santa Maria Goretti perché anche io sono mezza marchigiana, mi toccò molto visitare la sua casa natale a Corinaldo, conoscere la sua storia di umiltà e di santità e la storia intrecciata con la sua, quella di Alessandro Serenelli e della potente opera di conversione attuata dal Signore in lui.                                                                                                                                                         Ma quello che mi stava preparando il Signore era decisamente diverso. Già dalla preghiera sul piazzale antistante al carcere, dai volti pieni di gioia dei 50 compagni di avventura, mi sono sentita parte del Corpo mistico in movimento; un caro fratello al quale avevo confidato la mia titubanza mi dice “Di cosa ti preoccupi, tu sei mamma, entra come mamma”; è vero, l’unica cosa da fare era attivare le viscere di misericordia nella potenza dello Spirito Santo.

E varcammo i cancelli, ma a me sembrava di entrare in un condominio per incontrare i suoi abitanti.

Devo dire che il musical non è stato soltanto in teatro: nei vari bracci che abbiamo visitato, la musica supportava l’annuncio e l’annuncio diventava gesto di accoglienza, mani che si stringono, lacrime, abbracci; giovani, troppi, e anziani, segnati da malattia, trans, mussulmani, tutti avvolti e coinvolti da questo Amore di Dio che salva e guarisce ancora.

Dio sia lodato per la dedizione e professionalità della Perla d’Oriente, artisti nel potere dello Spirito Santo, e per l’efficacia di questo copione travolgente: i detenuti si sono talmente immedesimati da saltare esultanti all’annuncio della scarcerazione di Alessandro Serenelli; e poi questo annuncio sconvolgente e rigenerante del PERDONO che libera e guarisce.

Durante il pranzo, per i detenuti eccezionale dato che i pasti li consumano chiusi a chiave in cella, mi sembrava di incontrare amici da tempo non visti, il loro slancio ad aprirsi al dialogo, le loro domande sulla vita di fede, il loro desiderio che non svanisse tutto alla fine della giornata mi rimarranno stampati nel cuore. Tanta disponibilità ad essere seminati dalla Parola di Dio non ricordo di averla incontrata altrove.

La Santa Messa animata da loro e dai nostri, da quel “NOI” che eravamo diventati per grazia ricevuta.

“Ma quando tornate?” lo sentivo risuonare in me: “Resta con noi Signore, perché si fa sera...” La vertigine che tutto ritorni grigio e doloroso come è stato fino a ieri… Ma spero nella benevolenza espressa dalla Direttrice, dagli agenti e spero nel fuoco di missione che arde nei miei fratelli e sorelle di quella zona perché sia stato solo l’inizio, e si possa proseguire realizzando la volontà di Dio su quelle storie di vita.

Torno edificata e sempre più costituita “missione su questa terra”, torno commossa perché “l’uomo non è il suo errore” e le celle strette e squallide non sono solo nelle carceri, ma in ogni vita non risuscitata dall’Amore di Dio.

Grazie Signore, abbiamo contemplato la tua Gloria!!!

MariPia

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